Letteratura

Bibliografia elettiva

LUNGO LE DARSENE E LE SABBIE VERSO LE PIRAMIDI DI CHEOPE HO TROVATO SUL PETTO DI LAURA IL TALISMANO D’ORO CHE AMENOFI MI REGALÒ ASCOLTANDO I CARMINA BURANA DI KARL ORFF PROPRIO MENTRE UR MI ESORTAVA A RESTARE E IL SUO ELMO SI RIFLETTEVA SUL VETRO DELLA SEDIA ELETTRICA DI ANDY  WARHOL DELFI PERDEVA L’AVORIO DEI SUOI OCCHI NEL MARE DI PASCALI DA CUI I BRONZI DI RIACE RIACCENDEVANO LONTANE SPERANZE DAVANTI ALLA FERMATA DELL’AUTOBUS DI JOSEPH BEUYS DA DOVE OSSERVAVO IL DISCOBOLO DI MIRONE MENTRE ASCOLTAVO ISLANDS DEI KING CRIMSON E SOPRA DI NOI CIONDOLAVA IL LAMPADARIO BRONZEO DEL MUSEO DI CORTONA E ASCOLTAVAMO LIGHT DI ARNOLD SCHONBERG SENZA AVER ANCORA VISTO L’OMBRA DELLA NOTTE DEL MUSEO DI VOLTERRA E LA TOMBA DEL TUFFATORE CI RICORDAVAMO PERÒ DI UN ODALISK DI RAUSCHENBERG DAVANTI ALLA VILLA DEI VETTII TU MI DICESTI DELLA SACRA PIZIA DI PIACENZA E ASCOLTAVI KISS ME DEI CURE MENTRE LE MANI SEGUIVANO LE VENE DEL PULPITO DI GIOVANNI PISANO E CI RIPOSAVAMO SUL PAVIMENTO DEL BATTISTERO DI PISA E AVEVI ANCORA ADDOSSO LA DEPOSIZIONE DI NICOLÒ DELL’ARCA A BOLOGNA VICINO QUALCUNO ASCOLTAVA BELA LUGOSI IS DEATH DEI BAUHAUS NON AVRESTI MAI IMMAGINATO COSA AVREMMO VISTO NEL MAUSOLEO DI TEODORICO A RAVENNA IN CUI LA PIETRA TI RICORDÒ TANTO LA PIETÀ RONDANINI DI MICHELANGELO TU MI DICESTI DELLE STORIE DI SAN FRANCESCO DI GIOTTO AD ASSISI E DI COME SPIRAL JETTY DI SMITHSON TI RICORDASSE LA FLAGELLAZIONE DI PIERO A DURBIN O IN UNA STANZA D’ALBERGO MENTRE ASCOLTAVI L’ULTIMO LAVORO DEI THIS MORTAL COIL E PIÙ VOLTE NON SMETTESSE DI AFFACCIARSI IN TE LA CROCIFISSIONE DI MASACCIO A FIRENZE IN S. MARIA NOVELLA E I ROSA E I GIALLI ERANO SEMPRE QUELLI DELLA DEPOSIZIONE DEL PONTORMO E LE NOTE DI IRRLICHT DI KLAUS SCHULTZE SI FONDESSERO ANCORA TRA I VELI DELL’ANNUNCIAZIONE DI LEONARDO E LA TESTA MOZZA DI MEDUSA DI CARAVAGGIO CHE ANNUNCIAVA IL RITRATTO DI PAPA INNOCENZO DI FRANCIS BACON E TU AVRESTIVOLUTO RICORDARMI LA MUTA DI RAFFAELLO O L’ASSUNTA DEL CORREGGIO NEL DUOMO DI PARMA AVVOLGENDOMI NEI FELTRI DI ROBERT MORRIS E ANCORA NEL BITUME DELLA TEMPESTA DI TURNER SI STEMPERAVA L’ORO DI SALOMÈ DI GUSTAVE MOREAU E IL VERDE DELL’OPHELIA DI MILLAIS TORNAVA NEI TONI DELLA SALOMÈ DI CARMELO BENE QUANDO MI DICESTI DEI BAGLIORI DELLA VASCA DA BAGNO DI BONNARDE DEI RIGORI DELLA ANNUNCIAZIONE DI HUGO VAN DER GOES AVRESTI VOLUTO AVERE ANCORA DAVANTI LE CARESSE DI F. KNOPFF E NELLE TEMPIE IL 1 ” MOVIMENTO DELLA 58 SINFONIA DI G. MAHLER E SOTTO LE UNGHIE ALBIREO DI MORRIS LOUIS GIÀ SI SENTIVA IL BATTITO DEL DEDALO E ICARO DI CANOVA QUANDO NON TI RICORDAVI PIÙ QUANTE FOSSERO LE MUSE INQUIETANTI DI DE CHIRICO E LE DEMOISELLES D’AVIGNON DI PICASSO FOSSERO ANCORA LONTANE DALL’AUTORITRATTO CON L’ORECCHIO MOZZO DI VAN GOGH E LE NINFEE DI MONET LI NELLE MANI DI GINA PANE IMPLORANTE E SULLA PORTA DI CASA METTEVI SEMPRE ORFEO DI ODILON REDON E QUELLA BAMBINA DI BALTHUS CON LA FORCHETTA E IL COLTELLO DAVANTI A REDS N°5 DI MARK ROTHKO CHE DI TUTTA LA PELLE DELLA PITTURA È SENZ’ALTRO IL PIÙ VICINO ALLO SCUOIAMENTO DI APOLLO E MARSIA DIPINTO DA TIZIANO IN UNA STANZA DOVE POLLOCK AVREBBE POTUTO DIPINGERE SOLTANTO LUCE BIANCA E DALL’ALTO AVREBBE CHIESTO A TINTORETTO IL SUO S. GIORGIO E IL DRAGO CHE SULLA LAPIDE DI YVES KLEIN IMPLORAVA LE COSMOGONIE DELLA PIOGGIA CHE HAI VISTO SERE FA AL CINEMA IN BLADE RUNNER DOPO ESSERTI COLPITA PIÙ VOLTE DAVANTI A ILARIA DEL CARRETTO NEL DUOMO DI LUCCA E TI RAMMENTASTI ALLORA DELLA  GRANDE VETRO DI DUCHAMP DA SPEDIRE AD ALICE E ALLE STORIE DI PETER  BLAKE E A TUTTE LE ANNUNCIAZIONI DI GERHARD RICHTER O A TUTTE LE LINEE INFINITE DI PIERO MANZONI HAI RINUNCIATO INFINE PER INCHINARTI POI SUPPLICE A GIACOMETTI NEl BRONZI E A BRANCUSI NEI LEGNI AL CIELO DEL DRAGO DI VICTOR HUGO FERMO TRA I CAPELLI DI DOMENICO GNOLI CHE RINCORREVI NEL MESSIA SELVAGGIO DI STANLEY KUBRICK ABBAGLIATO DAL GRANDE ROSSO DI ALBERTO BURRI CHE TI INVIAVA SEMPRE FOTO DEI TRE FILOSOFI DI GIORGIONE E TI GIRASTI SUI FIANCHI PER LORENZO LOTTO E IL SUO GIOVINETTO CHE CHUK CLOSE ALL”‘ADMIRAL CAFÈ SPEZZÒ CON I DENTI DELL’AUTORITRATTO CON VASO NERO E DITA DIVARICATE DI EGON SCHIELE CHE SI RIMlRAVA SEMPRE L’ENTIERRO DEL GRECO E TU MI PARLAVI SEMPRE DEL PARSIFAL DI ANSELM KIEFER VISTO A ZURIGO E DELLE SETTE LUNE DI PAUL KLEE DOVE SARÀ LA SOURCIÈRE DI ANDRÈ MASSONSE NON LA CERCHI STANOTTE NON LA TROVERAI MAI PIÙ E TI DELIZIERAI COME AL SOLITO DEL GETSEMANI DI TINTORETTO E DEL FIELE COL MIELE CHE LUI AMAVA TANTO COME PETER GREENEWAY CHE NEI GIARDINI DI COMPTON HOUSE HA MESCOLATO SENZA CONOSCERE MUSIC FOR AIRPORT DI BRIAN ENO CHE TRA I LIBRI DEL MIO SCAFFALE FECE SGUSCIARE FUORI UNA MADONNA DAL COLLO LUNGO DEL PARMIGIANINO E TU NON TE NE ACCORGESTI POICHÈ ASCOLTAVI SEMPRE LAURIE ANDERSON E TENEVI SOTTO AL CALAMAIO L’URLO DI EDWARD MUNCH E GIÀ DI PRIMO MATTINO TI DISTRAEVA L’INCUBO DI HEINRICH FUSSLI E NON TI BASTAVANO TOBIOLO E L’ANGELO DEL SAVOLDO O UN TAGLIO DI FONTANA A RASSERENARTI E NEANCHE LE NOTE DI CONCERTI IN KOLN DI JARRET SAREBBERO BASTATE A FARTI DIMENTICARE IL VIAGGIO A MALTA DAVANTI ALLA DECOLLAZIONE DEL BATTISTA DI CARAVAGGIO TI PARLAI DI CADMIO.