Litania degli angeli retti

di Omar Galliani

Quanti disegni hai visto questa notte nella tua stanza e quante volte hai piegato il cuscino cercando di dimenticarli. Già, il segreto del disegno risiede proprio nella sua infondatezza, nel suo irrilevante peso nel mondo. Di quale mondo ti sto parlando non so, anche perché il mondo dell’arte non so cosa sia; dove inizi dove va-da e soprattutto perché esista. L’unica sua certezza è data dalla conferma oggettiva del suo involucro, del suo peso del suo colore. Ma il disegno? Mah, il disegno vive di un privilegio nascosto nella sua stessa sostanza eterea. Il disegno si eternizza nella sua stessa vacuità e leggerezza. Non ha bisogno di appoggi o sostegni, il disegno è endemico. È sempre stato lì sul tuo cuscino, di notte con il caffè bollente o di giorno sul ghiaccio di un pomeriggio caldo di luglio. Ti afferra e non ti lascia più, convinto di averti ad ogni costo ed in ogni stanza della tua casa. Cosa potresti fare per eluderlo se non girarlo contro íl muro e sperare nel suo silenzioso tormento. Ma è impossibile stare immobili e non pensarlo. Allora lo giri e lo rigiri con cu-ra e con rabbia scatenando così i segni che non avresti mai detto, che non avresti mai fatto. Il disegno è un’opera certa che domina la propria incertezza balenando sul bianco del pioppo quello che poi nell’affondo del grigio si esalterà come cifra ermetica di cose suggerite a labbra strette in punta di piedi. Ho visto gli occhi finalmente, erano in quel nodo scuro in basso alla tavola. Ho provato a chiudere i miei per cercare i tuoi. Ma tutto improvvisamente è già stato detto e non ho più nulla da raccontarti. Sono stanco dei titoli che raccontano cose segrete o improbabili. Cosa c’è di più improbabile di un’opera. Perché chiamarla quindi. Lasciamola lì senza un nome. Già il pioppo che uso ha un nome, anni, sali e zuccheri da sciogliere. E il piombo della grafite sta così in fondo che proprio non riesco a pensarlo. Cosa ti raccontano gli angeli ancora? Gli angeli e basta. Credono nei numeri. La matematica è il loro destino. Pellegrini dell’algebra più fitta e astrale sfiorano la terra e non ti guardano mai negli occhi. Sembra che non stiano mai al loro posto. Bivaccano spesso di notte, ma la luce del giorno è per loro eterna e non la dimenti-cano mai neppure con gli occhi chiusi.

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Litania per te che ancora dormi in questa luce di Shark Bay e per tutti quelli che non ti sanno rispondere quando tenera chiedi perché il cielo oggi è velato. Anche il mio disegno lo era all’inizio, poi pian piano in diagonale i segni hanno rivelato qualcosa che ora ti dono, angelo senz’ombra.