Bio

Biografia

OMAR GALLIANI

Il mio lavoro si fonda sul disegno. Da molti anni conduco una ricerca sul disegno e sulle sue possibilità/impossibilita' dato che il mio e' un disegno "finito" non un semplice e solo progetto. Uso una matita e il legno grezzo come supporto. Un soggetto e un oggetto in un continuo sovrapporsi. I miei "Disegni" misurano a volte 5 per 6 mt o 20 per 20 cm. Grande/piccolo.

Bianco e nero. La matita e' carbonio, il nero, il legno è vegetale, il bianco.

Caldo e freddo. Luce e ombra.

BIOGRAFIA

Nato il 30 ottobre 1954 a Montecchio Emilia, dove vive e lavora, Omar Galliani si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Bologna.

Nel 1978 Enrico Crispolti lo invita al Premio Michetti con l’installazione Ritratto di dama con unicorno. Nel 1979 grazie a Luciano Francalanci partecipa per l’Italia alla Prima Triennale Internazionale del disegno presso la Kunsthalle di Norimberga, dove riceve il Premio Faber-Castell, e nello stesso anno Demetrio Paparoni gli propone di realizzare un’installazione site specific, La dea levò la fronte, nell’antica Fonte Aretusa e nel Museo Archeologico di Siracusa; Giovanni M. Accame lo invita per Le Alternative Del Nuovo al Palazzo Delle Esposizioni di Roma; Flavio Caroli per Il nuovo contesto allo Studio Marconi di Milano e nel 1980 per Nuova immagine alla XVI Triennale di Milano, quindi per Magico primario al Palazzo dei Diamanti di Ferrara e nel 1981 per Enciclopedia.

Il magico primario in Europa alla Galleria Civica d’Arte Moderna di Modena. Partecipa, inoltre, ad Arte e critica 1980 presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, a cura di Giorgio De Marchis e Ida Panicelli, presentato da Giovanni M. Accame. Nel 1981 è selezionato da un comitato scientifico coordinato da Nello Ponente per Linee Della Ricerca Artistica in Italia 1960-1980; nel 1982 per Generazioni a confronto. Omaggio a Nello Ponente presso l’Istituto di Storia dell’Arte dell’Università di Roma La Sapienza, a cura di Simonetta Lux, e per Art and Critics alla Marshall Field’s di Chicago, a cura di Ida Panicelli.

Omar Galliani è presente in tre edizioni della Biennale di Venezia: nel 1982 in Aperto ’82, a cura di Tommaso Trini; nel 1984 con una sala personale nella sezione Arte allo specchio, a cura di Maurizio Calvesi; e nel 1986 in Arte e alchimia, a cura di Arturo Schwarz. Nel 1981 è invitato nel padiglione Italia alla Biennale di San Paolo del Brasile e nel 1982 a quella di Parigi, entrambe a cura di Bruno Mantura, poi a Tokyo per Cento anni d’arte italiana moderna 1880 -1980, a cura di Giorgio De Marchis, e successivamente nei musei d’arte contemporanea di Kyoto, Nagasaki e Hiroshima, nonché alla 7th British International Print Biennale a Bradford, a cura di Robert Hopper. Partecipa, poi, ad Arte italiana 1960 – 1982 alla Hayward Gallery di Londra, a cura di un comitato scientifico composto da Re- nato Barilli, Flavio Caroli e Roberto Sanesi; a due edizioni della Quadriennale di Roma (1986 e 1996) al Palazzo delle Esposizioni e alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna. Nel 1985 espone nei musei d’arte contemporanea di Francoforte, Berlino, Hannover e Vienna in occasione di 1960-1985 Aspekte der Italienischen Kunst, a cura di Peter Weiermair.

Nel 1984 Veit Loers lo invita a Umgang mit der Aura presso la Städtische Galerie di Regensburg. Nel 1985 espone da Arnold Herstand a New York il ciclo di opere Cavalieri d’Ellissi; partecipa a L’Italie aujourd’hui a Villa Arson di Nizza, a cura di Achille Bonito Oliva, Maurizio Calvesi, Antonio Del Guercio e Filiberto Menna; e ad Anniottanta a cura di Renato Barilli, Flavio Caroli e Claudio Spadoni, nella Galleria d’Arte Moderna di Bologna.
Nel 1986 realizza ed espone con Studio Alchimia Mobile d’Italia nella mostra Alchimia 1977-1987 a Torino, a cura di François Burkhardt e Alessandro Mendini.          
Nel 1987 ad Aosta, nella sede museale della Tour Fromage, presenta Il lato oscuro dell’ombra, a cura di Janus.

Nel 1991 gli viene affidata la realizzazione del terzo sipario per lo storico Teatro Romolo Valli di Reggio Emilia, a cura di Flaminio Gualdoni; titolo dell’opera Siderea; la documentazione fotografica è affidata a Luigi Ghirri. La Kodama Gallery di Osaka lo invita a Now In Italy/Post Transavanguardia.

Nel 1993 partecipa a Tutte le strade portano a Roma al Palazzo delle Esposizioni, a cura di Achille Bonito Oliva.
Nel 1995 la Galleria d’Arte Moderna di Bologna espone sette gran- di disegni di Galliani sul tema degli Angeli: la mostra, all’interno del ciclo Itinerari, è a cura di Dede Auregli e Italo Tomassoni. Il Museo di Villa Adriana a Tivoli, con il patrocinio dell’Università La Sapienza di Roma, ospita Per Adriano, a cura di Otello Lottini, Claudio Strinati e Italo Tomassoni. Sempre nel 1995, Galliani è invitato alla IX Biennale d’arte sacra a San Gabriele (Teramo), a cura di Maurizio Calvesi e Elena Pontiggia.
Nel 1996 Galliani espone alla Camera dei Deputati l’opera Disegno, per la XII Quadriennale di Roma, mostra a cura di Vittorio Sgarbi; è invitato alla Marian Locks Gallery di Filadelfia, dove presenta una serie di nuove opere dal titolo Faces, a cura di Anthony Iannacci.
Nel 1998 con Feminine Countenances è alla New York University e nel 2000 con Cosmogony è al Museum of the Central Academy of Fine Arts di Wangfujing, a Pechino (Cina), a cura di Monica Dematté; la stessa mostra, in seguito, viene presentata nei Musei Civici di Reggio Emilia.
Tra le principali collettive degli anni seguenti: Ambienti al Palazzo delle Stelline di Milano nel 1998, a cura di Pierre Restany; Disegni alla Galleria Civica di Modena, a cura di Flaminio Gualdoni; Sui Generis al Pac di Milano nel 2000; Turning Point nella sede museale di Palacio Foz a Lisbona in Portogallo nel 2002, a cura di Lucrezia De Domizio Durini; Glassway al Museo Archeologico Regionale di Aosta nel 2002, a cura di Maurizio Sciaccaluga.

Nel 2002 Omar Galliani. La luce della materia è al Museo Archeologico Nazionale di Villa Giulia a Roma e Tarquinia, a cura di Otello Lottini, con un testo di Claudio Strinati. Nel 2003 Galliani viene invitato alla Prima Biennale di Praga, a cura di Giancarlo Politi, Elena Kontova e Tomas Vlcek e alla Prima Biennale di Pechino con l’opera Breve Storia del Tempo, con cui vince il primo premio ex aequo con Georg Baselitz. Lo stesso anno espone ventuno disegni dal titolo Disegnata alla Galerie Ernst Hilger di Vienna. Nel 2005, all’Archivio di Stato di Torino, presenta l’installazione Grande disegno italiano, evento in cui un disegno, grafite su legno di 5 x 6 metri, viene messo a contatto con uno studio preparatorio per la Vergine delle rocce di Leonardo conservato nella Biblioteca Reale. Nel 2004 espone Nuove anatomie a Palazzo Magnani di Reggio Emilia, a cura di Sandro Parmiggiani; nel 2005 Nuovi fiori nuovi santi al MRG – Museo Regional de Guadalajara, in Messico.     
Galliani inaugura lo Spazio Mazzotta di Milano con La figlia era nuda, con un racconto di Giorgio Soavi. Peter Weiermair lo invita a Bologna contemporanea alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna.

Dal 2006 al 2008 la mostra itinerante Disegno italiano, a cura di Fiorella Minervino, viene ospitata nei principali musei d’arte contemporanea in Cina: Pechino, Shanghai, Xian, Nanchino, Jinan, Chengdu, Dalian, Hangzhou, Ningbo, Tientsin. L’Università e il Museo d’Arte Moderna di Caracas presentano Disegnarsi, successivamente al Museo Hassan di Rabat nell’aprile 2007. Grande disegno italiano, già esposto a Torino nel 2005, viene presentato nel 2006 al Palazzo della Permanente di Milano nell’ambito della mostra La bellezza, a cura di Ivan Rizzi, testi in catalogo di Philip Rylands e Italo Tomassoni, quindi nel 2007 al Palazzo della Ragione di Verona nella mostra Il settimo splendore. La modernità della malinconia, a cura di Giorgio Cortenova.

Nel 2007 inaugura Tra Oriente e Occidente alla Fondazione Querini Stampalia, tra gli eventi collaterali della 52a Biennale di Venezia. L’evento, realizzato con il patrocinio dell’Ambasciata cinese in Italia, in collaborazione con il Ministero italiano per gli Affari Esteri e con il governo della Repubblica Popolare Cinese, vede la presenza dell’Associazione degli artisti cinesi e l’ospitalità dei musei di Shanghai, Ningbo, Dalian, Xian, Hangzhou, Jinan, Chengdu e Wuhan, testi in catalogo di Flavio Caroli, Fiorella Minervino e Omar Galliani. Nel 2007, a Hong Kong, la Schoeni Art Gallery presenta Omar Galliani. Great Italian Drawing. Nello stesso anno la Galleria Nazionale degli Uffizi di Firenze espone e acquisisce per le proprie collezioni il trittico Notturno. In settembre, presso la pista di atletica di Correggio (Reggio Emilia), Omar Galliani realizza una grande opera di land drawing art ispirata ad Antonio Allegri, Nel segno del Correggio, visibile da Google Earth.

Nel 2009 la K35 Art Gallery di Mosca presenta una personale di Omar Galliani in collaborazione con Mazzotta Art Selection; la Fondazione Michetti di Francavilla al Mare gli dedica la retrospettiva Sguardi, a cura di Giovanni Gazzaneo, in catalogo poesie di Roberto Mussapi e Davide Rondoni. Nello stesso anno la Angle Art – Led Attitude & Design di Saint-Paul-de-Vence ospita una sua personale, Omar Galliani lento ritorno; successivamente si inaugura, sempre a Saint-Paul-de-Vence, il nuovo spazio Angle Art & Design all’interno del quale si apre Space Galliani, che raccoglie in permanenza sue opere. Sempre nel 2009 la Shanghai Gallery of Art di Shanghai in Cina presenta Lontano da Xian e l’Istituto Italiano di Cultura di Vienna ospita Nel segno del Correggio. A Lucca, a Villa Bottini e nel Museo Nazionale di Villa Guinigi, Galliani presenta Dalle stanze dei miei disegni, a cura di Alessandro Romanini; a Venezia, nell’antico Ospizio di San Lorenzo, presenta l’opera Respiro in Détournement, evento collaterale della 53a Biennale. Sempre a Venezia, nel Museo Diocesano, è ospitata Santa Apollonia. Omar Galliani e qualche dente di Andy Warhol, testi in catalogo di Flaminio Gualdoni, Raffaele Morelli e Gabriele Perretta.

Nel 2010 l’Istituto Italiano di Cultura di Bogotá (Colombia) inaugura 21 dibujos para una noche en Bogotá e il Museo Borges di Buenos Aires ospita la mostra intitolata Nocturno, a cura di Alessandro Romanini e Maurizio Vanni, trasferita poi al Museo d’Arte Contemporanea di San Juan e a quello di Rosario (Argentina). Il Teatro India di Roma presenta Il disegno è in scena e il Museo Lu.C.C.A. l’opera site specific Le pareti di-segno, a cura di Maurizio Vanni. In maggio il Musée d’Art Moderne di Saint-Étienne Métropole dedica a Omar Galliani un’ampia retrospettiva dal titolo Dans mon tiroir à dessins, a cura di Lóránd Hegyi.

Il 2011 inizia dalla Cina con la mostra Diario cinese al Centro Culturale del quartiere italiano di Tianjin e all’Istituto Italiano di Cultura di Pechino, a cura di Manuela Lietti. Al Museo d’Arte Moderna di Lagos (Nigeria) Galliani è invitato a Crosscurrents, Italia-Nigeria. Il MOA (Museum of Art) della National University di Seoul, nuova sede espositiva progettata dall’archistar Rem Koolhaas, lo invita a esporre i suoi lavori più recenti di grandi dimensioni: l’evento, dal titolo Seoul’s Soul, è curato da Lóránd Hegyi e dal direttore del museo coreano Hyung Min Chung in collaborazione con Lucio Izzo, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura. Sempre nel 2011, alla Ofok Gallery (Galleria Nazionale d’Arte Contemporanea) del Cairo, Galliani espone insieme all’artista Essam Marouf una serie di nuove opere, la mostra a cura di Marinù Paduano, testo in catalogo di Lóránd Hegyi. A Milano, al Museo Poldi Pezzoli, si inaugura Bellini, Botticelli, Pollaiolo. Capolavori s/velati da Omar Galliani, a cura di Lóránd Hegyi, Fiorella Minervino e Annalisa Zanni. Quindi il Museo Diocesano di Padova espone Il codice degli angeli, a cura di Andrea Nante. A Milano si inaugura il progetto The Other Side of Russia, a cura di Mazzotta Art Selection; successivamente, nell’anno di Italia-Russia, a Venezia durante la Biennale, a Palazzo Barbarigo Minotto; infine, come evento speciale alla IV Biennale d’arte contemporanea di Mosca. A luglio del 2011 una grande tavola di Galliani Dal Codice degli Angeli viene acquisita, a opera di Antonio Paolucci, per le collezioni di arte contemporanea dei Musei Vaticani.

Nel 2011 l’Accademia di Belle Arti di Carrara invita Galliani con D’après Canova/Omar Galliani, opere 1977-1980 a Palazzo Binelli, a cura di Lucilla Meloni; nello stesso anno Nocturno è al Museo storico Cabildo di Montevideo, poi alla Fundación Pablo Atchugarry di Punta del Este, in Uruguay, e al Centro Cultural Palacio de la Moneda di Santiago del Cile; quindi nel 2012 Omar Roma Amor al Museo Bilotti di Roma, a cura di Gabriele Simongini. A luglio l’artista inaugura il 58° Festival Puccini a Torre del Lago con l’instal- lazione Grande disegno italiano; mentre a settembre si apre The Male, the Female, the Sacred. Omar Galliani in Dialogue with the Drawing Tradition nel nuovo CAFA Art Museum progettato da Arata Isozaki a Pechino, a cura di Manuela Lietti e Wang Huangsheng. A Londra, presso l’Istituto Italiano di Cultura, Galliani espone Disegno siamese nelle collezioni d’arte contemporanea della Farnesina. A novembre, inaugura Galliani, Busci. Un Passaggio di Generazione Centro di Gravità Permanente, personale al MAGA di Gallarate, a cura di Flavio Caroli.

Nel maggio 2013 Face and Soul è al Museo Storico Statale di Mosca: 48 volti femminili russi raccolti in un’unica grande tavola installazione, progetto curato da K35 Art Gallery; in estate The Dream of Eurasia. 987 Testimonials. The Italian Attitude è a Palazzo Barbarigo Minotto (evento collaterale della 55a Biennale di Vene- zia, promosso dalla Fondazione Mazzotta, a cura di Leonardo Rotatori). Sempre a Venezia, Galliani realizza la stanza Il sogno della Principessa Lyu Ji nella Sala Cinese del Caffè Florian, per la XII edizione di Temporanea; il catalogo, è a cura di Stefano Stipitivich e Andrea Formilli Fendi, con una poesia inedita di Roberto Mussapi. In dicembre la K35 Art Gallery di Mosca presenta un nuovo ciclo di opere: Nuovi mantra per Mosca.
A marzo 2014 L’opera al nero. Omar Galliani è alla GAM di Torino, mostra curata da Danilo Eccher. A luglio, a Grizzana Morandi, nella Casa Studio Giorgio Morandi, nei fienili del Campiaro, si tiene Galliani incontra Morandi, un omaggio all’artista a cinquant’anni dalla morte a cura di Eleonora Frattarolo. Ad agosto a Corciano (Perugia) alla 50a edizione del festival inaugura la mostra Omar Galliani. Peruginesca. A novembre l’opera Berenice viene esposta al CIAC Museo d’Arte Moderna di Foligno e a dicembre i Nuovi Mantra alla Bel-Air Fine Art Gallery di Gstaad, in Svizzera.
In occasione di Arte Fiera 2015 Galliani espone per la prima volta i suoi taccuini di viaggio Croquis de voyage nella mostra curata da Eleonora Frattarolo all’Accademia di Belle Arti a Bologna. Partecipa a maggio alla collettiva Imago Mundi – Luciano Benetton Collection: Praestigium Italia alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino e alla Tianjin International Design Week 2015 (22-27 maggio) con Omar Galliani: Disegni tra tradizione e innovazione. A maggio inaugura due mostre sul Lago Maggiore: una a Cannobio Omar Galliani. Sui tuoi passi, l’altra, di grafiche, a Ghiffa Omar Galliani. Altri segni per nuovi sogni, entrambe curate da Vera Agosti. A giugno si tiene un’importante esposizione che illustra il rapporto di Galliani con l’Oriente al CAMeC di La Spezia, Omar Galliani… a Oriente, a cura di Marzia Ratti. A settembre inaugura presso l’Acquario Civico di Milano Omar Galliani. Il disegno nell’acqua, a cura di Raffaella Resch, con allestimento di Mario Botta. La mostra promossa dal Comune di Milano e da Expo in città si articola anche in una seconda sede, la Conca dell’Incoronata in via San Marco, con un’esposizione all’aperto di un’opera site specific. A dicembre ai Musei Civici di Reggio Emilia inaugura una importante mostra che dialoga con i disegni antichi delle collezioni del museo: La linea continua. Disegni da Lelio Orsi a Omar Galliani.

Il 2016 si apre con la mostra Omar Galliani. Estasi mistica e pienezza creativa. Per Santa Teresa
d’Avila
, presso il Tempietto del Bramante (sede dell’Accademia di Spagna) a Roma e, in occasione di Fotografia Europea 2016 a Reggio Emilia, con la mostra Spazio Siderale. Luigi Ghirri e Omar Galliani, che ripercorre la realizzazione, nel 1991, del sipario per il Teatro Romolo Valli da parte di Omar Galliani con foto fino a quel momento inedite di Luigi Ghirri. Nel 2016 viene conferito a Omar Galliani il titolo di “Accademico dell’Università di Roma Tre” e gli viene attribuito il Premio “Franco Cuomo” International Award sezione arte – Roma 2016. A ottobre si inaugura Clorophelia alla Fondazione Zucchelli e alla Galleria l’Ariete artecontemporanea di Bologna, a cura di Eleonora Frattarolo, mentre a dicembre Omar Galliani – Lorenzo Puglisi. Caravaggio: la verità nel buio, a cura di Raffaella Resch e Maria Savarese, presso la Cappella dell’Incoronazione di Palermo, spazio off del Museo Riso; poi, ad aprile 2017 a Napoli, presso la Cappella del Pio Monte della Misericordia. Omar Galliani realizza dipinti murali per l’aula magna dell’Università di Roma Tre.

Nel 2017, a Firenze, presso Tornabuoniarte, si tiene una personale, con in catalogo un testo di Mark Gisbourne; e in contemporanea Nero su Nero. Da Fontana e Kounellis a Galliani, a Villa Bardini, a cura di Vera Agosti. Galliani partecipa all’esposizione collettiva Modus. Tecniche, poetiche, materiali nell’arte contemporanea, evento collaterale della 57a Biennale di Venezia, presso Ca’ Faccanon, a cura di Martina Cavallarin ed Eleonora Frattarolo. A giugno inaugura a Villa Lysis, a Capri, la mostra Ancora nuovi voli; a luglio al Centro Arte Contemporanea di Cavalese una doppia esposizione con Bruno Walpoth; a dicembre Souls – Anime, al Museo Civico Casa Robegan, a Treviso. A Milano Omar Galliani viene invitato dalle Gallerie d’Italia a realizzare la personale Intorno a Caravaggio, legata alla sua ultima opera, Il martirio di Sant’Orsola, mostra a cura di Raffaella Resch. Il Museo Civico Casa Robegan inaugura La seduzione del disegno, a cura di Giorgio Russi, testi di Flavio Caroli e Teodolinda Coltellaro. A Bergamo presso l’Accademia Carrara si tiene la mostra Raffaello e l’eco del Mito, a cura di Giacinto di Pietrantonio.

Nel 2018 l’opera Lontano da Xian, esposta nella VI Biennale di Pechino, entra a far parte delle collezioni del NAMOC, Museo Nazionale d’Arte della Cina. Omar Galliani dona un autoritratto alle Gallerie degli Uffizi, a Firenze, su invito del Direttore Eike D. Schmidt e di Marzia Faietti, coordinatrice della Divisione Educazione, Ricerca, Sviluppo delle Gallerie degli Uffizi. L’opera entra così a far parte della straordinaria collezione di autoritratti del Museo, la più vasta al mondo nel suo genere, iniziata dal cardinale Leopoldo e proseguita da gran parte dei Medici e dai Lorena fino ai nostri giorni.

Nelle Pescherie della Rocca Estense di Lugo di Romagna si inaugura Cavalieri dell’aria, a cura di Gian Ruggero Manzoni, con una poesia di Davide Rondoni; mentre nel Monastero delle Clarisse a Grosseto si tiene Teofanie, a cura di Giovanni Gazzaneo.      
Nel 2019 il CIAC di Foligno presenta Il corpo del disegno, a cura di Italo Tomassoni. Nello stesso anno Tornabuoni Art Gallery di Londra inaugura Omar Galliani: a Symphony in Graphite, a cura di Mark Gisbourne, e la Galleria Tornabuoni di Firenze, nell’Oratorio di Santa Caterina delle Ruote di Bagno a Ripoli, Teofanie, a cura di Roberto Casamonti. Nelle sale del Castello Svevo di Bari si tiene, a giugno, Leonardesca, a cura di Mariastella Margozzi. Il MUST di Lecce presenta Sguardi, a cura di Toti Carpentieri; e il Museo Bailo di Treviso inaugura Carte d’Oriente, a cura di Giorgio Russi. Presso la Fondazione Bevilacqua La Masa si tiene la mostra Dipinta – La Metis dell’Acqua, a cura di Eleonora Frattarolo. A Città di Castello la Galleria delle Arti inaugura Artree con Omar, Michelangelo e Massimiliano Galliani, a cura di Gian Ruggero Manzoni.

A luglio 2020 la Galleria la Salita Madeira espone Baci Rubati. Covid-19.
A maggio 2021 la Galleria Tornabuoni Arte di Firenze inaugura Baci Rubati. Covid-19, a cura di Sonia Zampini, con poesie di Roberto Mussapi. Ad agosto, presso Museo delle Arti di Riga si tiene la mostra Self-Reflection, con Lorenzo Puglisi, a cura di Astrida Rogule. A settembre, la Galleria delle Arti di Città di Castello espone Da e Per Raffaello; successivamente proposta, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Urbino, dalla galleria Albani, catalogo a cura di Bruno Ceci, con testi di Flavio Caroli, Italo Tomassoni e un’intervista di Teodolinda Coltellaro. A ottobre, il Museo Marca di Catanzaro inaugura Il disegno non ha tempo, a cura di Vera Agosti. La galleria d’arte Puccini di Ancona espone Le tentazioni del disegno, catalogo a cura di Stefano Papetti. A Genzano di Roma si inaugura INSINUARTE Classico/Contemporaneo: il bianco, il blu e altri, a cura di Mariaimma Gozzi. Ad Ascoli Piceno Galliani partecipa al Premio Marche – Biennale d’arte contemporanea, a cura di Andrea Bruciati e Stefano Papetti.
Nel 2022 il Piccolo Museo della Poesia presenta Ab umbra lumen. Galliani incontra Bibiena, nella Chiesa di San Cristoforo di Piacenza, catalogo a cura di Massimo Silvotti, con testi di Elena Pontiggia, Giovanni Gazzaneo, Edoardo Callegari e Omar Galliani. Alla Galleria delle Arti di Città di Castello, Perugia, Cosa vede García Lorca?, a cura di Luigi Amadei. Al MART di Rovereto Galliani partecipa alla mostra collettiva Giotto e il Novecento, a cura di Vittorio Sgarbi e Alessandra Tiddia.
Nel 2023 a Palazzo Reale di Milano si inaugua la monografica Omar Galliani – Diacronica. Il tempo sospeso, a cura di Flavio Caroli e Vera Agosti. A ottobre dello stesso anno, Fondazione Franco Zeffirelli di Firenze presenta l’installazione Omar Galliani. Un’Opera per Zeffirelli, a cura di Matteo Corati.
A gennaio del 2024 si inaugura la monografica Omar Galliani. L’eco della Sibilla tra le sale del Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno, a cura di Stefano Papetti, e la collettiva Le vie della fede. Testimonianze d’arte e di pensiero al Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo di Roma.
Tornabuoni Arte presenta a febbraio, nella sede di Milano, la mostra Baci Rubati.
A marzo, il Collegio e la Galleria Alberoni ospitano Silenzio, l’enigma del verso. Il Cristo di spalle di Omar Galliani in dialogo con l’Ecce Homo di Antonello da Messina, a cura di Massimo Silvotti, Umberto Fornasari e Padre Erminio Antonello.